Un Bouquet di…Pesticidi
Vorremmo esprimere un nostro particolare ringraziamento alla redazione di Mille Vigne, ed al giornalista Marco Terzoni, che nel suo articolo sul “Bouquet di…Pesticidi” dell’edizione 03/2019 ha pubblicato anche alcuni dettagli riguardando il nostro lavoro nell’attenta gestione del verde in vigna.
L’articolo parte da uno studio pubblicato dalla Regione Toscana e il consigliere Roberto Salvini che ha evidenziato le conseguenze dell’esposizione ai pesticidi, esaminando la situazione sia sul territorio italiano che all’estero. Lo scopo non era soltanto di capire le criticità sanitarie date dall’impatto dei pesticidi sull’uomo, ma anche quale potrebbe essere l’impatto olfattivo dei pesticidi nel vino. Ormai sappiamo che le sostanze attive più frequentemente rilevate sono: Boscalid, Captano, Chloropyrifos, Fosmet, Metalaxil, Imidacloprid, Dimetoato e Ipridione, ma in quanto possono incidere sull’analisi sensoriale e olfattiva del vino?
Secondo due studiosi francesi Gilles-Eric Seralini, professore specializzato in OGM e pesticidi, e Jerome Douzelet, chef rinomato e specialista del gusto, i pesticidi inibiscono la rivelazione del gusto degli altri aromi, sia sulla lingua che nel naso, e potrebbero conferire caratteristiche distintive al prodotto. Soprattutto per chi mira ad un vino di qualità questo risultato non è molto desiderabile.
Ecco che subentra la parte che parla della nostra ricerca che non si concentra solamente sulla riduzione dell’uso dei pesticidi, ma sulla gestione dell’intero calendario dei trattamenti. Puntiamo sul fatto di evitare rame e zolfo, utilizzando estratti vegetali ed essenze naturali con l’obiettivo che le piante possono autodifendersi. Naturalmente la base per questo tipo di gestione del verde, soprattutto nella chioma, è una profonda conoscenza di ogni singolo prodotto ed un’attenta valutazione del possibile impatto sullo specifico ecosistema in vigna. Va studiato caso per caso, perché “non esiste una ricetta perfetta valida per tutti”.