Biodiversità in vigna, alcune immagini
Biodiversità naturale in vigna, che cosa significa? Una maggior biodiversità, che favorisca la presenza di specie autoctone (limitando invece quella delle specie seminate, cosmopolite e alloctone) determina un incremento della capacità dell’ecosistema “vigneto” di reagire ai cambiamenti in seguito ad un qualsiasi evento che ne modifichi l’equilibrio.
La biodiversità vegetale è indagata, nei progetti di Vitenova Vine Wellness, utilizzando indicatori diversi come ad esempio lo studio delle forme biologiche. La flora ci racconta quanta e quale diversità sia presente, ci dà informazioni sulla struttura del suolo e sui legami che ci sono con gli ambienti naturali circostanti e ci dice quale sia la storia che lega il vigneto con il territorio nel quale si trova.
L’indice legato alle forme biologiche, che descrivono le piante in base alla loro struttura: se hanno un ciclo annuale, se hanno strumenti ipogei come bulbi o rizomi, se hanno fusti legnosi o se sono erbacee perenni. Dividendo le specie presenti in questi quattro macro-gruppi è possibile capire ad esempio alcune caratteristiche di un suolo. Osservando le specie con strutture ipogee (geofite) la gramigna (Cynodon dactylon (L.) Pers.) e il latte di gallina comune (Ornithogalum umbellatum L. ) ad esempio sono entrambe piante con strutture sotterranee, ma la loro presenza e copertura assume significati diversi. La prima, che esplora il terreno per pochi cm sotto la sua superficie, si sviluppa in modo prevalente nei suoli più compattati e calpestati, dove altre non riescono a crescere e indica terreni nei quali la struttura è stata compromessa e necessita di essere ripristinata. La seconda, che con il suo bulbo esplora 10-15 cm, sta ad indicare un terreno strutturato e arieggiato anche in profondità.
Per maggiori informazioni, potete inviare una mail a stefano.zaninotti@vitenova.it