“Il suolo è il grande connettore delle nostre vite, la fonte e la meta di tutto.”

Wendell Berry

Il concetto di fertilità biologica del suolo

Il terreno è il patrimonio più importante di un’azienda. In esso troviamo gran parte della biodiversità del pianeta in termini di organismi viventi. Ad esempio è stato stimato che ci sono più organismi viventi in un cucchiaio di suolo che persone sulla Terra. La componente vivente del suolo è stata notevolmente rivalutata negli ultimi anni, proprio perché nel suolo la varietà e la diversità degli organismi è molto elevata.

DIVERSI TIPI DI FERTILITÀ

In un terreno agrario la fertilità può essere intesa come la capacità del terreno di rendere produttive le colture.

A questa capacità vengono normalmente associati i concetti di fertilità chimica, intesa come la somma degli elementi nutritivi assimilabili dalla coltura, e fertilità fisica, che comprende proprietà quali la struttura e la tessitura del terreno.

Meno di frequente, invece, si associa la produttività al concetto di fertilità biologica, con il quale si vuole caratterizzare la componente microbica dei suoli.

IL RUOLO DEI MICRORGANISMI

I microrganismi svolgono numerose funzioni, intervenendo sia nei processi pedogenetici che nella nutrizione delle piante. I principali processi del metabolismo del suolo connessi all’attività microbica sono la mineralizzazione della sostanza organica, la sintesi dell’azoto e la formazione dell’humus.

I microrganismi agiscono, inoltre, sulla mobilizzazione di diversi elementi minerali (es. fosforo) e interagiscono con le radici delle piante formando una rete di attività biologiche.

Si può, quindi, considerare la fertilità biologica del suolo come un insieme di processi e servizi ecosistemici nel quale sono unite le funzioni del terreno agli organismi che in esso vivono. Più un ambiente è ricco di biodiversità, più è stabile e resistente a pressioni negative provenienti dall’esterno.

ANALISI BIOLOGICA DEL TERRENO: GLI INDICI BIOLOGICI

L’analisi biologica di un terreno consiste nel misurare la quantità e la vitalità dei microrganismi del suolo. Siamo in grado di fornire queste informazioni attraverso l’individuazione e lo studio di alcuni indici biologici:

  • Indice sintetico di fertilità del suolo (IBF): permette di definire la classe di fertilità di un suolo in una scala da 1 a 5;
  • Analisi della Biomassa microbica: misura la quantità dei microrganismi del suolo;
  • Biomassa microbica stimata: esprime il livello di biomassa atteso per una determinata tipologia di terreno e viene calcolata attraverso un complesso modello matematico che sfrutta le reti neurali (Pellegrini et al., 2021)

A cosa servono queste preziose informazioni? L’insieme dei dati misurati è fondamentale per comprendere come:

  • salvaguardare la struttura del suolo;
  • equilibrare la fertilità del suolo;
  • ottimizzare l’uso di concimi;
  • garantire il mantenimento della produttività del vigneto;
  • migliorare la sanità e la qualità delle produzioni.

La fertilità biologica, unitamente alla fertilità chimica ed a quella fisica, costituisce la fertilità agronomica o integrale dalla quale dipende la produttività. Una buona gestione della fertilità del suolo, quindi, può contribuire a ridurre l’inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria, a regolare la disponibilità di risorse idriche, a sostenere una comunità biotica diversificata e attiva, ad aumentare la copertura vegetale e a consentire un’impronta di carbonio neutra.